Le campagne pubblicitarie su Facebook devono evolversi. Perchè?
Vi siete mai accorti come il nostro amico Markino stia aumentando vertiginosamente l’ammontare delle campagne pubblicitarie su Facebook che vediamo nella nostra timeline?
Da un annuncio ogni 8-10 post, siamo passati in poco tempo a 1 annuncio ogni 4-5 post.
Mark deve monetizzare, sfruttando i dati personali dei 2 miliardi di persone che sono sulla piattaforma. Aumenta il numero degli annunci, i canali si saturano, l’attenzione degli utenti diminuisce poichè siamo sempre più bravi a capire come si differenziano dai post organici. Come fare pubblicità su Facebook? Il problema diventa più complesso.
Poiché, se il nostro pubblico diventa smart, noi markettari dobbiamo essere ancora più bravi a capire come fare pubblicità efficace su Facebook.
Come fare pubblicità su Facebook?
Oggi è relativamente facile fare pubblicità su Facebook.
All’inizio, sembra non serva avere un obiettivo specifico, nemmeno delle abilità eccezionali.
È la stessa piattaforma a raccomandare di promuovere un post particolare, che “spicca” per determinate metriche di engagement o di reach.
Ora, diciamolo chiaro: non significa che se un post sta performando particolarmente bene nella vostra pagina abbia senso promuoverlo affinchè molti altri lo visualizzino.
Anzi, vi svelo un segreto che mi ha detto Alex Schultz: si tratta di una strategia per spingere gli utenti a spendere più soldi in campagne pubblicitarie su Facebook.
Quel click su “Metti in evidenza” e quei 10 euro per raggiungere 2,000 persone potrebbero essere infatti totalmente inutili ai fini dello sviluppo del vostro business.
Quando pensate di creare una campagna pubblicitaria su Facebook non dovreste farlo per motivi di ego oppure perchè “tutti finalmente potranno sapere di voi”.
Gli obiettivi che si nascondono dietro a una campagna pubblicitaria su facebook dovrebbero essere specifici, misurabili, raggiungibili (achievable), rilevanti (in linea con gli obiettivi aziendali) e definiti da un punto di vista temporale. Se ciò non fosse, state perdendo tempo e soldi. Meglio andare a spendere quei 10 euro in un prosecco, almeno il barista vi ringrazierà con un sorriso.
Come fare pubblicità efficace su Facebook?
Per fare una campagna pubblicitaria efficace su Facebook è necessario prendere in considerazione alcuni elementi. Innanzitutto decidere se si tratta di una campagna con finalità di branding awareness oppure di vendita.
Se ci si concentrerà sul branding dovremo infatti stimolare i nostri utenti di riferimento nella parte iniziale del funnel di marketing ai fini di creare familiarità con il brand e relazione.
Il coinvolgimento può basarsi su un sorriso, su un feedback, sulla risposta a una domanda. Tutti i nostri sforzi avranno l’obiettivo di stimolare una reazione.
Tuttavia, dobbiamo ricordarci che da qualche parte dovremmo anche vendere, quindi la maestria di chi si occupa di social media marketing sta nell’accompagnare gli utenti nel funnel, facendo loro capire quali sono i benefici del prodotto, come soddisfano le loro esigenze e perchè dovrebbero acquistarlo.
Altrimenti facciamo quello che fa Ceres. Che è molto bello, ma non sappiamo come quelle strategie impattano sui risultati in termini di fatturato. Come la campagna real time marketing di Alitalia, quando Brad Pitt è diventato single. Tutto molto bello, ma se poi il prodotto fa schifo oppure l’esperienza d’acquisto online non è top, non serve praticamente a nulla. Fa sorridere, ma non spinge gli utenti ad acquistare.
Così come questa campagna di Pantene: dov’è il plus di essere sui social? Questa sembra un banale cartellone online.
Per fare una pubblicità efficace su Facebook dobbiamo essere:
- trasparenti,
- simpatici,
- creativi,
- belli,
- d’ispirazione,
- d’aiuto,
ricordandoci che il fine ultimo è sempre quello dell’acquisto, anche se non deve essere l’unica azione che l’utente può fare.
Quali sono gli errori delle campagne pubblicitarie su Facebook?
Il mercato si sta evolvendo ma i markettari non stanno seguendo questo cambiamento. Alcuni anni fa, avreste tranquillamente potuto aprire una pagina Facebook per vendere dei prodotti e avreste fatto un sacco di soldi. La maggior parte degli utenti di Facebook, infatti, non riusciva a capire la differenza tra un post sponsorizzato e uno organico.
Oggi, non solo la maggior parte degli utenti riconosce le campagne pubbliciarie su facebook, ma pensa che i marketer stiano invadendo i loro spazi.
Per riuscire a raggiungere l’attenzione degli utenti, oggi è pari a solo 8 secondi, avete bisogno di differenziarvi. Per esempio nel mondo B2B quante sono le campagne che vi offrono ebook, webinar ecc? Cercate di essere diversi.
Siate onesti: invece che nascondere le vostre intenzioni, ditele in modo trasparente. Se si tratta di una modalità freemium, condividete le caratteristiche del programma a pagamento
Non copiate gli annunci dei vostri concorrenti assumendo che stiano avendo successo. Le barriere all’entrata di chi si occupa di campagne pubblicitarie su Facebook sono così basse che chiunque può vedere cosa fanno tutti, pensando che le campagne del vicino siano più verdi. Purtroppo, senza dati, le vostre saranno solo percezioni.
Controllate i dati e gli insight prima di prendere qualsiasi decisione ed elaborate i dati in excel per non farvi confondere.
Se la vostra reach è troppo bassa, significa che la vostra audience è troppo piccola. Controllate se gli utenti cliccano sul vostro annuncio: se il CTR è inferiore all’1% rivedete il copy e le immagini.
Ottenere l’1% di CTR significa che 1 su 100 persone cliccano e visitano la vostra landing page. Qual era l’obiettivo che vi eravate posti all’inizio?
Una landing page con un prodotto freemium dovrebbe ottenere il 30-40% di conversioni.
Se invece si tratta di prodotti a pagamento controllate i costi e le revenue che state ottenendo dalla campagna. Non prendete decisioni di pancia e non fatevi confondere dalle serie di numeri e statistiche disponibili sulla dashboard.
Ricordatevi infine che una semplice campagna ad può fare ben poco se non parte di una strategia digitale multi-canale che coinvolga gli utenti nelle diverse fasi del funnel.
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