Tra i miei buoni propositi per il 2018 c’era quello di condividere più contenuti quindi, da questo febbraio inizierò a scrivere di più!
I vostri feedback sul Growth Hacking, sul mio libro e i miei articoli sono sempre splendidi quindi l’idea per questo 2018 è essere più costanti, nonostante i milioni di progetti e attività che sto già schedulando da qui a giugno, e magari lanciare qualche mini progettino personale.
Dunque, oggi vorrei condividere alcuni dei feedback più curiosi che ho collezionato da maggio 2017, quando è uscito Startup Marketing, il mio libro italiano sul Growth Hacking, comprese le risposte che puntualmente rilascio se queste domande mi vengono fatte di persona. Non si tratta solo di curiosità ma di punti super importanti, quindi, lasciamo da parte il sarcasmo che a volte mi contraddistingue e immergiamoci in questi dubbi amletici!
1.Il Growth Hacking è uguale al Performance Marketing?
Ni. Ci sono delle similitudini date dal fatto che uno degli obiettivi del Growth Hacking è l’ottimizzazione continua del budget in uscita con un forte orientamento ai dati e alle KPI quindi alle performance. Ma il Growth Hacking non è solo questo.
La metodologia di Growth Hacking non ha come obiettivo solo l’ottimizzazione dei budget ma quello del raggiungimento di obettivi aziendali legati alla crescita nel tempo più breve possibile, combinando dati e performance con il design, per sviluppare un’‘esperienza di utilizzo che sia di valore per gli utenti di riferimento.
Quindi dire che Growth Hacking è un modo “cool” per definire il Performance Marketing non è propriamente corretto, anche perchè non è detto che il progetto/startup abbia un budget da spendere in adv online fin dall’inizio.
2. Una donna Growth Hacker?
Questo commento devo dire, prima mi ha fatto sorridere, poi mi ha fatto riflettere.
La domanda “Una donna Growth Hacker?” “Sì, perchè, che c’è di strano?” non era scontata.
Allora sarò chiara: non ci sono lavori dove gli uomini sono più portati, ci sono delle caratteristiche fisiologiche che ovviamente ci fanno avere un diverso approccio alle situazioni e alle soluzioni, ma ciò non significa che le donne non siano brave a lavorare sui numeri e sulla tecnologia così come gli uomini.
Il cervello è esattamente lo stesso e anzi, con tutta la richiesta di specializzazione che arriverà nel marketing digitale se noi donne non impariamo a spingerci oltre la nostra zona di comfort dimostrando che fermarsi a fare il “social media marketing” non garantisce un futuro, ci tagliamo opportunità professionali importantissime. E non stiamo parlando di un orizzonte temporale lungo.
Lasciate che Mark tagli un altro po’ le view organiche delle pagine Facebook e che le aziende inizino a collegare il ROI e il fatturato alle attività social per capire quanto sarà importante avere un approccio basato sempre più sui dati.
E il Growth Hacking ci insegna proprio questo ❤
3. Growth Hacking è solo fuffa
Assolutamente no, anzi ti dirò di più, se pensi sia solo fuffa è proprio perchè non l’hai mai applicato a un caso concreto perchè è una metodologia che è estremamente legata agli obiettivi e alle metriche di performance del tuo progetto.
Sei sicuro di aver definito un obiettivo SMART e di aver scelto le metriche/KPI giuste?
Hai applicato la metodologia a un caso concreto o ti sei fermato alle definizioni?
Hai capito dov’è il vantaggio di applicazione per un’azienda, sia con un prodotto fisico che digitale?
Se hai risposto NO a tutte le domande, mandami un messaggio e ne parliamo, volentieri.
4. Pensavo che il Growth Hacking riguardasse solo le acquisitions..
Questo è un feedback che mi capita spesso di sentire, e posso capire da dove arrivi questa convinzione. Se infatti Googlate “Growth Hacking” trovate tanti contenuti che vanno da “6 Instagram Hacks per aumentare i vostri followers” a “Il GH per aumentare la vostra audience di riferimento”. E quindi in tanti pensano che Growth Hacking significhi solo quello.
Tuttavia, occuparsi di strategie di Growth Hacking significa molto di più. Significa prendere il customer funnel, suddividerlo a seconda del progetto e della fase di crescita negli step più importanti, e collegare questi step alle funzionalità più importanti della piattaforma/app. Infine, definire le KPI e le strategie per raggiungere quelli obiettivi.
Beati voi che pensate sia solo followers & acquisitions 🙂
5. Non si può tradurre Growth Hacking in italiano?
No, ci sono alcune parole, che non ha senso tradurre per due motivi:
– se inizi a inventarti un nome in italiano che non c’entra nulla con il nome inglese, rischi di essere fuori dai giochi e di non capire nulla se ti trovassi a parlare nel mondo internazionale (e sappiamo tutti quanto è importante che una startup sia internazionale da subito, vero?)
– un nome in italiano snaturerebbe tutto il concetto, rendendo ancora più difficile una metodologia che cambierà il mondo del marketing digitale innovandolo, giorno dopo giorno.
(Ve l’avevo anche già detto su Quora)
Avete altri feedback che non ho aggiunto in questo articolo?
Twittatemeli, sono sempre molto curiosa di sapere quali sono le vostre domande e i vostri dubbi sulla mia materia preferita!
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