Sorry guys but this post is for my Italian friends. 😛
Startup italiane lo state facendo male: non inventatevi l’inglese
Noi italiani siamo forti, creativi e molto bravi ma ci sono alcune cose che dovremmo imparare a gestire meglio. E una di queste è imparare che l’inglese non è un’opinione.
Ora, mi direte: ma si, l’ho studiato quando avevo 15 anni. No. Mi dispiace, ma l’inglese che studiate nelle scuole italiane non serve. Cioè, no, serve per venire un weekend in Inghilterra ed ordinare una birra al pub. Se proprio siete skillati potete anche fare una conversazione.
Ma se state preparando il copy per il vostro super sito e non siete sicuri al 2000% che la CTA sia corretta, non sono sicura dovreste persistere. Ed ecco perchè:
1. Il copy è diverso dal saper parlare con i vostri amici in inglese. L’inglese sembra facile ma in realtà non lo è, soprattutto perché ci sono milioni di modi di dire che in italiano non si possono nemmeno tradurre letteralmente. E non, “non fa ridere” usare termini che circa comunicano il senso. Se scrivi in inglese, dovresti usare i termini corretti.
Clicchereste sulla CTA: “Inscriviti in newsletter”? Io no.
2. Se il vostro sito è online significa che TUTTI lo possono trovare. Ciò significa tutto il mondo. E anche se la vostra idea è fantastica, come pensate venga giudicata se con errori di grammatica?
Potrei paragonare questa sensazione a quando entrate in un ristorante meraviglioso e vi portano i menu tradotti con Google Translate. Io scapperei.
3. Avere un nome inglese per la propria startup non significa per forza essere fighi.
I nomi italiani sono belli e possono essere ricordati. Tutti gli stranieri in vacanza in Italia si ricordano del loro ristorante preferito, anche se il nome era in italiano.
Quindi, se non siete sicuri la parola inglese abbia un senso per essere usata per nominare la vostra startup, usate l’italiano.
4. Hai avuto l’idea magica e pensi di essere l’unico in grado di comunicarla. Bravissimo. La stai realizzando, ma non significa che per forza sarai bravissimo a comunicarla. Ti consiglio di affidarti almeno ai consigli di persone specializzate, che però ti saranno di aiuto solo se le ascolti, altrimenti, se vai avanti per la tua strada convinto di non essere capito, forse “non sono gli altri che sbagliano.”
5. “La versione inglese è una bozza e quando ho i soldi aggiusto il copy“.
Questa è la parte che preferisco. Quindi stai validando e realizzando l’idea e cercando soldi, potenzialmente all’estero (visto che in Italia non ce ne sono tantissimi), con un copy in inglese maccheronico, senza pensare che ci sono milioni di tool, di gruppi, di forum che ti possono aiutare a scrivere in inglese corretto e non devi per forza contattare lo studio specializzato in traduzioni?
…in bocca al lupo! 😉
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